Il ReVox T26 fu il primo registratore prodotto con il marchio commerciale ReVox dalla Willi Studer Fabrik für Elektronische Apparate AG. Si tratta sostanzialmente di una versione leggermente migliorata in dettagli secondari del Dynavox originariamente progettato da Willi Studer per la Traco & Co. di Zurigo. Il marchio Dynavox era di proprietà di quest’ultima, e fu per questo motivo che Studer dovette necessariamente creare un nuovo marchio per poter vendere direttamente il suo prodotto senza dover dipendere dalla Traco & Co.

Rispetto al Dynavox, Studer elimino’ la valvola rettificatrice sostituendola con un raddrizzatore al selenio, un componente innovativo all’avanguardia in quegli anni. Inoltre due placchette di alluminio serigrafate con il logo ReVox, il nome del modello e l’indicazione diretta dei comandi azionati dalle leve e dalle manopole furono aggiunte, rendendo il T26 un prodotto dall’aspetto più curato e professionale rispetto al Dynavox. Sparisce di conseguenza la placca di bachelite bianca all’interno del coperchio superiore con il disegno e la spiegazione dei comandi. Anche le manopole dei controlli del volume divennero più eleganti rispetto a quelle di tipo strumenti di misura usate precedentemente, e il loro stile, poi ripreso nella serie 36, richiamava con qualche modifica quello delle manopole del Soundmirror BK401. Anche il telaio metallico superiore che fungeva da base per tutta la parte meccanica fu modificato, e pur mantenendo la stessa meccanica, non era più di alluminio bensì’ di acciaio stampato, verniciato dello stesso color bronzo metallizzato del modello precedente. Il coperchietto proteggi spazzole di pressione del nastro sulle testine divenne marrone scuro, venne aggiunto un carter di protezione del pinch roller sempre marrone scuro e lo stesso fu fatto per i dischetti ferma bobine, ora non più di ottone cromato ma di resina marrone. Nel 1953 cambio’ l’aspetto dei coperchio copri testine, che divenne unificato in un unico blocco rettangolare diviso in parte anteriore e parte posteriore, verniciato dello stesso color bronzo. Nella parte posteriore fu aggiunta una piastrina di alluminio serigrafata con il nome della Willi Studer, il numero di matricola e le indicazioni dei collegamenti. Le versioni disponibili furono le stesse del Dynavox, ed i mobili non subirono modifiche sostanziali, tranne l’aggiunta di una spia di accensione color giallo nella parte anteriore del mobile, che del resto compare già sugli ultimi Dynavox. Il T26 fu prodotto dall’aprile 1951 alla seconda metà del 1955 in circa 3000 esemplari.